L’hashish è un estratto concentrato ottenuto dalla resina dei tricomi della pianta di cannabis. Rispetto alla marijuana, che consiste nei fiori essiccati, l’hashish è il risultato della raccolta, lavorazione e compressione dei tricomi, le piccole ghiandole che contengono la maggior parte dei cannabinoidi e terpeni.
Come viene prodotto l’hashish: tecniche, tradizione e innovazione

Conosciuto e utilizzato da secoli in diverse culture, l’hashish viene prodotto con metodi sia tradizionali che moderni, ognuno dei quali mira a isolare la resina nel modo più efficiente e puro possibile.
1. Raccolta dei tricomi
La prima fase della produzione consiste nell’ottenere i tricomi, visibili come una polvere cristallina sulle infiorescenze mature. È qui che si concentra la maggiore quantità di THC, CBD e altri composti attivi della pianta.
Una volta che le cime sono mature, si procede all’essiccazione, fase fondamentale per permettere il distacco dei tricomi e la loro successiva lavorazione.
2. Tecniche tradizionali
Tra i metodi più antichi spiccano quelli usati in Marocco, India e Afghanistan.
Setacciatura a secco
- Le cime secche vengono strofinate su setacci a maglie fini.
- La polvere che cade è chiamata kief, ricca di tricomi.
- Questo materiale viene pressato a caldo o a freddo per ottenere panetti o sfere di hashish.
Charas (India)
- Si usano fiori freschi, strofinati a lungo tra i palmi delle mani.
- La resina si accumula sulla pelle, da cui viene raschiata per formare una massa nera e appiccicosa.
Entrambe le tecniche danno risultati aromatici e potenti, ma con caratteristiche diverse a seconda della varietà e del metodo.
3. Tecniche moderne
I metodi contemporanei puntano a ottenere hashish più puro e pulito, spesso senza solventi.
Ice-o-lator (bubble hash)
- I fiori vengono messi in acqua ghiacciata e agitati energicamente.
- I tricomi si separano dalla materia vegetale e vengono filtrati con sacchetti a maglia diversa.
- Dopo la filtrazione, la resina viene essiccata e pressata.
Questa tecnica consente di ottenere un prodotto di alta qualità, privo di contaminanti, con livelli elevati di cannabinoidi.
Estrazione meccanica
Alcuni produttori usano macchinari automatici per vibrare i fiori secchi su setacci, raccogliendo grandi quantità di kief in modo rapido ed efficiente.
4. Pressatura e conservazione
Il kief raccolto deve essere pressato per formare hashish compatto. La pressatura può avvenire a mano o con strumenti professionali, spesso usando il calore per migliorare la consistenza e la malleabilità.
Il prodotto finito va conservato in un luogo fresco, asciutto e buio, per mantenere le sue proprietà aromatiche e chimiche.
5. Hashish legale e CBD
Negli ultimi anni, la diffusione della cannabis light ha portato alla produzione di hashish con alto contenuto di CBD e THC sotto lo 0,2%, come l’hashish legale su Gold CBD, utile per ottenere benefici rilassanti senza effetti psicoattivi.
Conclusioni
La produzione dell’hashish è un mix affascinante di tradizione e innovazione. Dalla setacciatura manuale alle moderne tecniche di estrazione a freddo, l’obiettivo è sempre lo stesso: isolare e concentrare i tricomi per creare un prodotto ricco di aromi e cannabinoidi. Che si tratti di un uso ricreativo o di un’alternativa terapeutica, l’hashish rimane uno dei derivati più pregiati della cannabis.