Una fusione tra gamification e advertising. Ecco la nuova strategia del mondo della comunicazione e della pubblicità per arrivare a nuovi clienti, per guadagnare visibilità e, soprattutto, per aumentare le vendite. Un’esperienza già praticata con successo dal settore del gambling.
Si chiama “advergames” la nuova frontiera del marketing. L’unione tra gamification e marketing è ormai sempre più forte. Una strategia di tipo nuovo, innovativa, dinamica e interattiva, che ha vantaggi tanto nel target quanto nella resa.
Usando le dinamiche ludiche nella comunicazione e nella pubblicità, infatti, ci si rivolge al pubblico, sempre più grande, di quegli individui appassionati di giochi e videogiochi e quindi abituati ai suoi meccanismi.
Si chiama “advergames” la nuova frontiera del marketing
Inoltre, con questa tecnica si va a fare leva su istinti umani come la cooperazione e la sfida, la competizione e la socializzazione. Il tutto declinato in un’ottica di marketing e di commercializzazione. Ma proviamo insieme a capire come.
L’esempio del gambling
L’unione perfetta tra marketing e gamification si concretizza nel gambling. Stando ai dati relativi alla Spagna, riportati da Giochidislots.com, il 65% dei giocatori sceglie il mobile gaming per capacità di coinvolgimento, di sicurezza di rapidità di fruizione.
Da qui l’analisi si sposta poi sul modo in cui questi giochi entrano in contatto con gli utenti: il formato più efficace, dice la ricerca, è quello dei video-in app, che è apprezzato dal 76% degli intervistati.
Una percentuale che diventa addirittura del 79% per coloro che attraverso video di advertising ottengono bonus e premi che possono essere utilizzati per avanzare nei giochi. È un modo di parlare al cliente che viene preferito dalla gran parte dei giocatori, che li preferisce rispetto agli annunci che non prevedono ricompense della visione.
Altri dati importanti su questa tendenza di marketing sono quelli relativi alla distribuzione per fasce d’età, dal momento che in Spagna i mobile gamers sono soprattutto ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 29 anni, protagonisti di un flusso medio di gioco tra le 7 e le 10 ore settimanali.
Dati importanti, questi, perché attestano la nascita di un nuovo pubblico, di una nuova generazione, che ha canali e forme di intrattenimento diverse rispetto alle precedenti.
Cooperazione e doni virtuali
Altre caratteristiche tipiche della gamification advertising, termine coniato nel lontano 2011, sono quelle che portano alla cooperation e al virtual gift. Con quest’ultimo termine ci si riferisce ai regali, ai premi e alle ricompense che si possono sbloccare o si possono inviare agli amici, che spingono il giocatore ad andare avanti nel gioco per sbloccarli e quindi velocizzare il proprio percorso all’interno della piattaforma.
Oppure la cooperation, che permette di instaurare una interazione positiva tra giocatori, rendendo il gioco e la sua esperienza condivisibile e aperta.
È così che la gamification aumenta visibilità e pubblico di giochi e non solo, ma anche di aziende e brand.