Le popolazioni italiche antiche e la civiltà etrusca

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Le popolazioni italiche antiche e la civiltà etrusca. Queste antiche comunità fondarono e abitarono villaggi costruiti su palafitte, capanne di legno sistemate su grandi piattaforme sorrette da pali conficcati nell’acqua di un lago o di un fiume. Altri gruppi invece fondarono centri costruiti sempre sul modello delle palafitte, ma sulla terraferma: le terramare.

Le popolazioni italiche antiche e la civiltà etrusca

Gli antichi popoli italici erano un gruppo eterogeneo di popoli di lingua indoeuropea che abitavano la penisola italiana durante l’età del ferro e il periodo classico. Erano composti da varie tribù e gruppi etnici, ciascuno con la propria cultura, lingua e tradizioni uniche. Tra i popoli italici più importanti figurano i Latini, gli Etruschi, i Sabini, i Sanniti, gli Umbri, i Piceni e gli Oschi.

1. Latini: I Latini erano un popolo italico che abitava la regione del Lazio, incentrata attorno alla città di Roma. Erano gli antenati dei romani e la loro lingua, il latino, divenne la lingua dominante dell’Impero Romano e la base per molte lingue europee moderne.

2. Etruschi: Gli Etruschi erano una civiltà potente e ricca che fiorì in Etruria, una regione dell’Italia centrale e settentrionale. Avevano una cultura molto avanzata, con risultati nel campo dell’arte, dell’architettura, dell’ingegneria e della metallurgia. Gli Etruschi influenzarono anche la cultura e l’arte romana.

3. Sabini: I Sabini erano un popolo italico che abitava la regione della Sabina, a nord-est di Roma. Erano conosciuti per la loro abilità militare e il loro coinvolgimento nella storia antica di Roma. È noto che le donne Sabine furono rapite dai romani, provocando una guerra tra i due popoli.

4. Sanniti: I Sanniti erano un popolo italico guerriero che abitava la regione del Sannio, nell’Italia meridionale. Combatterono diverse guerre contro i romani, ma alla fine furono sconfitti e incorporati nella Repubblica Romana.

5. Umbri: Gli Umbri erano un popolo italico che abitava la regione dell’Umbria, nell’Italia centrale. Erano conosciuti per le loro pratiche religiose e per la loro lingua unica, l’umbro, che è strettamente imparentato con il latino.

6. Picenti: I Piceni erano un popolo italico che abitava la regione del Piceno, nell’Italia centrale. Erano conosciuti per la loro abilità agricola e per la produzione di grano e olive.

7. Oschi: Gli Oschi erano un popolo italico che abitava la regione della Campania, nell’Italia meridionale. La loro lingua, l’osco, era strettamente imparentata con il latino e l’umbro. Gli Osci furono infine assimilati nella cultura e nella società romana.

Gruppi di popolazioni nomadi che si stabilirono in varie regioni dove cominciarono a praticare l’agricoltura.

Alcuni secoli prima di Cristo, mentre Atene e Sparta erano al massimo del loro sviluppo, in un epoca che fin’ora non e stato possibile precisare, giunsero in Italia dall’Europa centro – settentrionale. Alcuni hanno lasciato il loro nome alle zone che occupavano: i Liguri, i Veneti, gli Umbri, i Siculi…

In Sardegna si sviluppò la civiltà nuragica per le sue tipiche costruzioni, i nuraghi, costruiti con grandi blocchi di pietra e che servivano per la difesa.

Queste popolazioni si dedicavano alla caccia, alla pesca e alla pastorizia.

Le popolazioni italiche antiche e la civiltà etrusca
Gli Equi. I Capenati. I Sabini. I Sardi.

Le popolazioni italiche antiche addomesticarono il cane, il bue, il maiale e la pecora. Usavano utensili di pietra, ma sapevano anche lavorare i metalli; le donne tessevano la lana e il lino. Proprio perché soprattutto agricole, ebbero scarsi contatti con le altre civiltà del Mediterraneo e così progredirono lentamente.

L’uomo preistorico ritrovato sulle Alpi

l’italia preromana

Era il 2000 ac. e un uomo cercava la via dello stagno. Il clima era simile al nostro. Sulle Alpi circolavano gli stessi animali di oggi, solamente molto più numerosi. Ed è inseguendo una preda per rallegrare le cene della sua «banda» o per cercare una nuova pista per la «Via dello stagno», che uno dei primi esponenti dell’età del bronzo è rimasto nella morsa del ghiaccio.

Tutto questo accadeva, come si è detto, nel 2000 a.C periodo al quale, secondo le prime valutazioni, sembra risalire l’uomo armato di frecce rimasto congelato nel ghiacciaio alpino trovato poco tempo fa. Di quel periodo, delle popolazioni che vivevano sull’arco alpino e in tutta la penisola non si sa molto.

Ma a quei tempi comincia ad affermarsi l’incinerazione dei defunti. Il ritrovamento di un corpo umano mummificato è una scoperta d’inestimabile valore scientifico.

La scoperta dei metalli apriva nuove vie commerciali, induceva migrazioni, mutava il vivere quotidiano. E proprio la ricerca di stagno e rame per fabbricare utensili di bronzo spinse le popolazioni alpine verso il nord Europa: i giacimenti erano, come ora, soprattutto al di là delle Alpi.

Una civiltà evoluta e misteriosa

In base ad alcuni documenti scritti, nella nostra penisola il passaggio dalla preistoria alla storia sarebbe avvenuto proprio all’epoca dì uno di questi insediamenti, verso il 700 a.C., in una zona compresa fra l’Arno e il Tevere.

Protagonista, un popolo di cui non si conosce bene l’origine anche se si suppone che provenisse dall’Asia Minore: gli Etruschi.

Ancor oggi gli studiosi non sono riusciti a tradurre completamente la loro lingua, e quel poco che si sa con certezza su di loro è stato ricavato dallo studio degli oggetti ritrovati: pitture, sculture e urne funerarie con iscrizioni.

Degli Etruschi sappiamo comunque con sicurezza che fondarono la loro economia su una florida agricoltura, sull’estrazione e sulla lavorazione dei metalli e sul commercio. Nel territorio da cui si irradiarono in Italia – e cioè la Toscana vi erano miniere di ferro, rame e piombo che essi sfruttavano.

Sia i minerali grezzi sia gli oggetti fabbricati da abili artigiani alimentarono un intenso commercio con i popoli di altri paesi del bacino del Mediterraneo, per mare e per via di terra, fino al di là delle Alpi.

La civiltà etrusca

Le popolazioni italiche antiche e la civiltà etrusca
La civiltà etrusca

Gli Etruschi costruivano le case in sassi e mattoni e munivano le loro città di mura poderose. Le città erano provviste inoltre di acquedotti e fognature e le vie erano orientate secondo i punti cardinali: le due strade principali erano il cardo (tracciato in senso nord – sud) e il decumano (tracciato in senso est – ovest).

Il punto d’incrocio costituiva il centro della città. Gli Etruschi erano abili nell’arte della navigazione imparata dai Fenici (si spinsero infatti con la loro flotta sino in Spagna e in Asia Minore). Compirono inoltre grandi opere di bonifica, di canalizzazione e d’irrigazione.

La civiltà etrusca dei terreni.

Nell’Italia centrale bonificarono la Maremma. Le loro città, lucumonie, erano organizzate in modo autonomo (come le poleis greche): ognuna era governata da un lucumone (un re) che durava in carica un anno.

Anche se a volte queste città si univano per fronteggiare un comune nemico, non costituirono mai uno Stato unitario. Forse proprio per questa divisione interna gli Etruschi non riuscirono, nel II secolo a.C., a far fronte alla potenza di Roma.

Un mondo dopo la morte

Come la maggioranza dei popoli antichi, gli Etruschi erano politeisti e ogni città aveva il suo dio protettore. Sempre al pari di altri popoli dell’antichità, essi attribuirono molta importanza alla volontà divina, che cercarono d’interpretare analizzando ad esempio le viscere degli animali sacrificati.

I sacerdoti che si occupavano di questo rito si chiamavano aruspici, mentre gli àuguri tentavano di conoscere la volontà divina interpretando il volo degli uccelli.

Un mondo dopo la morte

Gli Etruschi credevano nell’esistenza di un’altra vita dopo la morte e deponevano i loro defunti in tombe sotterranee simili alle abitazioni, come a Tarquinia, con diverse stanze e le pareti decorate con stupendi affreschi; questi ultimi potevano raffigurare scene di vita campestre e artigiana, gare sportive, danze, battute di caccia, banchetti ecc.

Accanto alle tombe ponevano gli oggetti che i defunti avevano usato e amato in vita: gioielli, armi e perfino cibo. Alcune tombe erano scavate nella roccia e dimostrano la grande abilità dei costruttori etruschi.

Presso gli Etruschi, si svolgevano riti sacri in occasione della fondazione di città, della consacrazione di mani templi, della dichiarazione di guerre. Molti di questi riti sopravviveranno nella pratica religiosa dei Romani.

Cristina Giordano
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Ciao a tutti, sono Cristina Giordano, una blogger che si occupa di moda, viaggi, tecnologia, alimentazione e benessere.

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