Navi di Caligola nel lago di Nemi, storia

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L’imperatore Caligola amava trascorrere le sue estati navigando nel lago di Nemi. Duemila anni fa ordinò la costruzione di due grandi Navi di Caligola nel lago di Nemi. Chiatte galleggianti da diporto in modo da poter indulgere in molte delle depravazioni a lui attribuite. Ecco la storia delle navi, descrizione e distruzione.

Le navi da diporto di Caligola, ritrovate nel Lago di Nemi, sono tra i più affascinanti e misteriosi reperti dell’antichità romana. Queste navi rappresentano un esempio straordinario di ingegneria e lusso dell’epoca imperiale. Ecco una panoramica della loro storia:

Imperatore Caligola

Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, noto come Caligola, fu imperatore romano dal 37 al 41 d.C. È famoso per il suo comportamento eccentrico e, talvolta, tirannico. Caligola, che governò dal 37 al 41 d.C., era noto per il suo amore per il lusso e l’opulenza, e le navi riflettevano questo. Erano dotate di pavimenti a mosaico, tubature per l’acqua calda e fredda, e decorazioni in marmo e bronzo.

Una delle navi era probabilmente utilizzata come tempio galleggiante dedicato a Diana, la dea della caccia, cui era consacrato il lago, mentre l’altra era forse una sorta di palazzo galleggiante, usato per il piacere e il divertimento dell’imperatore e dei suoi ospiti.

Lago di Nemi:

Situato nei Colli Albani vicino a Roma, il lago è di origine vulcanica e ha una forma circolare. Era considerato un luogo sacro, dedicato alla dea Diana.

Le Navi di Nemi

Navi di Caligola nel lago di Nemi, storia
Navi di Caligola nel lago di Nemi, storia

Le Navi di Caligola nel Lago di Nemi sono due grandi navi romane che furono costruite per l’imperatore romano Caligola nel I secolo d.C. e che furono recuperate dal fondo del Lago di Nemi, un piccolo lago vulcanico nei Colli Albani, vicino a Roma. Queste imbarcazioni sono straordinarie per la loro dimensione, complessità e lusso, e rappresentano un esempio eccezionale dell’ingegneria navale romana.

Descrizione: Si trattava di due enormi navi da diporto, lussuose e decorate, costruite per Caligola. Erano utilizzate non solo per il piacere e il relax, ma anche come palazzi galleggianti. Caligola ordinò due grandi navi, lunghe più di 70 metri, che intendeva utilizzare durante le sue vacanze. Entrambe le navi erano di dimensioni quasi identiche, con una leggermente più grande dell’altra. La più grande era chiamata prima navata (prima nave), e la più piccola era chiamata seconda navata (seconda nave).

Caratteristiche Tecniche: Le navi dovevano essere ancorate sul posto, e quindi non avevano mezzi di propulsione come le vele, sebbene avessero grandi stazioni di remi con lunghi remi che venivano usati per governare le navi. Le navi avevano grandi palazzi di marmo apparentemente decorati con mosaici, pietre preziose, statue, lastre di marmo, tegole in rame dorato e frutteti. I palazzi erano dotati di impianto idraulico e l’acqua calda veniva fornita alle terme attraverso tubi di piombo.

  • Dimensioni: La nave più grande misurava circa 70 metri di lunghezza e 20 metri di larghezza.
  • Costruzione: Realizzate con legno pregiato e dotate di tecnologie avanzate per l’epoca, come pompe idrauliche e sistemi di riscaldamento.
  • Decorazioni: Le navi erano riccamente decorate con mosaici, marmi e statue. Gli interni avevano pavimenti a mosaico e colonne in bronzo.

Storia del Ritrovamento

Nonostante l’immenso costo a cui furono costruiti, questi opulenti palazzi rimasero a galla solo per un breve periodo, molto probabilmente un anno o due, prima che i quattro anni di regno di Caligola giungessero alla fine. Fu assassinato da un’alleanza di pretoriani, senatori e cortigiani nel 41 d.C. Poco dopo la sua morte, le navi furono affondate intenzionalmente. Si stabilirono in acque poco profonde a una profondità di circa 20 metri, a poca distanza dalla zona costiera dove erano stati costruiti e attraccati.

Scoperte Medievali e Rinascimentali:

Le prime notizie riguardanti la presenza di navi nel Lago di Nemi risalgono al Medioevo, quando alcuni pescatori riportarono alla luce frammenti di legno e metallo. Durante il Rinascimento, vari tentativi di recupero furono intrapresi, ma con risultati limitati.

Il primo tentativo di recuperare le navi fu commissionato da papa Prospero Colonna a metà del 1400. Fu realizzata una piattaforma galleggiante e furono mandati sul fondo esperti subacquei portati da Genova. Ma le navi erano troppo massicce per essere portate in superficie. Tutto ciò che sono riusciti a fare è stato strappare alcune assi. 

Il secondo tentativo avvenne nel 1535 sotto la direzione di Francesco De Marchi. Si tuffò personalmente nel lago utilizzando una campana subacquea, e recuperò molti oggetti in marmo, bronzo, rame e piombo. Ci sarebbero voluti altri quattrocento anni e l’audacia di un dittatore fascista per scoprire le navi.

Scavi Moderni:

navi nemi

Il recupero sistematico delle navi iniziò negli anni ’20 del XX secolo. Sotto la direzione di Guido Ucelli, ingegnere e appassionato di archeologia, fu ideato un complesso sistema di drenaggio del lago. Tra il 1929 e il 1932, grazie a queste operazioni, le due navi vennero finalmente recuperate.

Tecniche di Recupero

Nel 1928 Benito Mussolini ordinò di prosciugare l’intero lago di Nemi per il recupero delle navi. Gli ingegneri hanno riattivato un antico condotto idrico sotterraneo romano che collegava il lago alle fattorie al di fuori del cratere e hanno iniziato a pompare acqua. I lavori sono stati sospesi per quasi un anno. Anche il secondo tentativo di drenare il lago ebbe successo, ed entrambe le navi furono liberate dal fango e trasportate con cura sulla terraferma, dove è stato costruito un museo per ospitarli. 

  • Drenaggio del Lago: Per facilitare il recupero, il livello dell’acqua del lago fu abbassato utilizzando potenti pompe idrauliche. Questo permise di esporre le navi, che erano state sommerse per secoli.
  • Conservazione e Studio: Una volta recuperate, le navi furono sottoposte a un processo di conservazione e studio. Furono esaminate le tecniche di costruzione, i materiali utilizzati e le decorazioni presenti.

Distruzione e Conservazione

Navi di Caligola nel lago di Nemi, storia
Museo delle Navi Romane

La notte del 31 maggio 1944, a meno di quattro anni dall’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale, il museo e le due navi furono rasi al suolo. Sono sopravvissuti solo alcuni bronzi e materiali che erano già stati trasferiti nei musei di Roma.

Navi di Caligola nel lago di Nemi, storia
Museo delle Navi Romane di Nemi
  • Museo delle Navi Romane: Le navi furono inizialmente esposte in un museo appositamente costruito vicino al lago di Nemi. Tuttavia, durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, le navi furono distrutte da un incendio, probabilmente causato da un bombardamento.
  • Resti e Ricostruzioni: Dopo la guerra, sono stati conservati solo alcuni frammenti e riproduzioni dei reperti. Oggi, il Museo delle Navi Romane di Nemi espone questi resti e modelli delle navi.

Importanza Storica e Culturale

  • Tecnologia Navale: Le navi di Nemi rappresentano un esempio avanzato di ingegneria navale romana. Le tecniche utilizzate per la loro costruzione e il loro design lussuoso testimoniano il livello di sofisticazione raggiunto dai Romani.
  • Simbolismo: Le navi erano simboli del potere e della ricchezza di Caligola e, più in generale, della dinastia Giulio-Claudia.
  • Ricerca Archeologica: Il recupero delle navi ha contribuito significativamente alla ricerca archeologica e alla comprensione della tecnologia e dell’arte navale dell’antichità romana.

Le navi da diporto di Caligola del Lago di Nemi rimangono un affascinante esempio di lusso e ingegneria dell’antica Roma, offrendo uno sguardo unico sulla vita e sulle eccentricità di uno degli imperatori più controversi della storia romana. Il museo è stato inaugurato nel 1936. Oggi nel museo esistono solo repliche in scala delle navi.

Dove si trova il Lago di Nemi

Navi di Caligola nel lago di Nemi, storia
Lago di Nemi

Il Lago di Nemi è un piccolo lago vulcanico poco profondo nei Colli Albani, a circa 30 km a sud-est di Roma, che è stato a lungo un luogo di vacanza per i romani, e ora per gli italiani, dall’intenso caldo estivo. L’imperatore Caligola, come il suo predecessore l’imperatore Tiberio, amava trascorrere le sue estati navigando nel lago di Nemi.

Le Navi di Caligola rappresentano uno dei più affascinanti esempi di ingegneria e arte navale dell’antichità e continuano a essere oggetto di studio e ammirazione.

IndirizzoVia Diana, 13, 00074 Nemi RM

Cristina Giordano
Cristina Giordanohttps://appuntisulblog.it
Ciao a tutti, sono Cristina Giordano, una blogger che si occupa di moda, viaggi, tecnologia, alimentazione e benessere.

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